Province, pericolo scampato Esuberi congelati per un anno

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LoSpiffero
Pericolo scampato. O, almeno, rinviato. Nessun dipendente delle Province verrà licenziato il 1° gennaio. Scatta la mobilità per i lavoratori in esubero, da ricollocare prioritariamente in Regioni e Comuni. E per due anni conserveranno il posto di lavoro. “Non mi aspetto colpi di scena né sorprese”, dichiara il relatore al Ddl di Stabilità, Giorgio Santini (Pd), parlando del maxi-emendamento che il Governo presenterà domani nell’Aula del Senato, sottolineando che “tutte le modifiche concordate saranno riportate in modo preciso”. Una delle misure che entreranno nel provvedimento, per Santini, è quella su mobilità e mutui delle Province. Si tratta del provvedimento partorito da Palazzo Chigi in commissione Bilancio ma non votato. L’esponente del Pd sottolinea che “nessun lavoratore delle Province sarà licenziato il primo gennaio”. Si tratta di un tema che interessa circa 12mila dipendenti. Problemi invece potrebbero esserci per i lavoratori a termine in scadenza. Si tratta di “qualche centinaio” di lavoratori ed è probabile che si preveda una proroga nel Dl milleproroghe ma c’è anche la questione di misure per la “tenuta finanziaria delle Province”.

“Il rinvio di un anno consentirà di occuparsi del personale che deve seguire le funzioni e i servizi – scrive su Facebook il deputato torinese Umberto D’Ottavio – . Se le competenze sono passate ai Comuni o alle Regioni è opportuno che i dipendenti continuino ad occuparsi di fornire i servizi dalle nuove postazioni, evitando sia la mancanza degli interventi previsti ai cittadini, dalla manutenzione delle scuole alla percorribilità delle strade, sia il rischio concreto di esuberi inspiegabili di fronte al fatto che qualcuno deve comunque svolgere le funzioni. In questo modo il Governo dà una risposta positiva al drammatico incrocio creatosi tra la cessazione delle Province, la nascita delle città metropolitane e la ricollocazione delle funzioni.”

Nel pomeriggio di oggi circa 300 dipendenti della Provincia di Torino si erano ritrovati in picchetto davanti alla sede del Consiglio regionale in via Alfieri. Contestato l’ex presidente di Palazzo CisternaAntonio Saitta, oggi assessore alla Sanità della Regione, cui i suoi ex dipendenti hanno dato dello “Schettino” per aver abbandonato l’ente proprio nel momento più difficile. Successivamente alcuni delegati sono intervenuti in Consiglio per esporre le proprie preoccupazioni, ricordando anche la difficile situazione dei 22 precari oggi in capo alla Provincia, che più di tutti rischiano di perdere il posto. L’aula ha successivamente approvato un ordine del giorno, primo firmatario il democraticoAntonio Ferrentino – che è stato consigliere in Provincia fino a pochi mesi fa – che impegna la giunta ad affrontare la questione in un tavolo nazionale assieme ai rappresentanti di Anci e Upi.

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