Venerdì 6 febbraio, presso la Sala dei Presidenti di Palazzo Lascaris, si è tenuta la riunione del Gruppo “Amici della Montagna” del Consiglio Regionale. Erano presenti i consiglieri Silvana Accostato, Paolo Allemano, Massimo Berutti, Antonio Ferrentino, Raffaele Gallo, Walter Ottria, Domenico Ravetti, Elvio Rostagno, Gianluca Vignale e gli assessori Aldo Reschigna e Alberto Valmaggia. Hanno preso parte all’incontro anche Marco Balagna ed Elena Russo, dell’Assessorato alla Montagna.
I temi in discussione hanno riguardato l’attività residuale delle Comunità Montane e l’entrata a regime delle Unioni Montane, in relazione ai temi legati a competenze, deleghe, funzioni associate, risorse, personale. Questi i nodi rilevanti che si dovranno affrontare per dare impulso ad una nuova fase del governo dei territori montani piemontesi.
Dal dibattito e dal confronto è emerso un cronoprogramma che prevede – entro l’inizio di marzo – il riconoscimento delle Unioni montane, il trasferimento a quest’ultime delle funzioni in via transitoria e l’obiettivo di chiudere la fase commissariale delle Comunità Montane entro tre/quattro mesi dopo la liquidazione.
E’ stato espresso anche l’auspicio che per l’anno in corso siano confermati gli importi dei trasferimenti alle Comunità Montane relativi al 2014 ( circa 13,5 milioni di euro).
Di fronte alle difficoltà riscontate da molti piccoli comuni in ragione alle rigidità burocratiche ( come, ad esempio,l’obbligo di procedere agli acquisti tramite MePA, il Mercato Elettronico della pubblica amministrazione), si è convenuto di elaborare una PdL al Parlamento per snellire e semplificare le procedure amministrative per i piccoli comuni.
In merito alla segnalazione sull’ipotesi prospettava dall’ATO di Torino di non assegnare la percentuale spettante per la manutenzione ordinaria del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico alle realtà montane che non abbiamo rendicontato almeno l’80%, in violazione delle norme stabilite dalla legge regionale in materia, gli assessori hanno assunto l’impegno di una puntuale verifica e di un eventuale intervento.
Si è stabilito di promuovere un tavolo di confronto specifico con i dirigenti di Poste Italiane in merito al piano di razionalizzazione dei servizi sul territorio piemontese, al fine di evitare ulteriori penalizzazioni delle realtà montane e delle fasce più deboli, in particolare le persone anziane che risiedono nei comuni delle “terre alte”.