Il Consiglio ha approvato, a larga maggioranza, la proposta di deliberazione “Criteri di riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata e assegnati ai Comuni”. Quello del recupero dei beni sottratti alle mafie è un ambito che tocca 63 Comuni e coinvolge 145 immobili già destinati.
Entro la fine dell’estate il Piemonte si doterà di un bando che prevederà un fondo di 200 mila euro con una quota di cofinanziamento a carico del Comune del 50%. Non sono stati stabiliti limiti minimi, ma il tetto massimo sarà di 50 mila euro. Le spese oggetto di contributo saranno di due tipi: ristrutturazione di immobili e progetti di socializzazione. L’obiettivo è quello di non limitarsi al recupero delle strutture, ma di favorire progetti in diversi ambiti: emergenza abitativa, politiche socio-assistenziali, accoglienza dei rifugiati. Sono stati, inoltre, inclusi, come chiesto durante la discussione in Commissione, i progetti di agricoltura sociale.
Via libera al riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata
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