Quello delle barriere architettoniche è un problema che ci coinvolge tutti.
Con l’approvazione della Legge 9 gennaio 1989, n. 13 sono state introdotte nel nostro ordinamento disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. I contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche sono a fondo perduto e vengono concessi ai privati cittadini, residenti in Piemonte. Le opere da eseguire devono eliminare ostacoli alla mobilità del disabile e non comprendono le ristrutturazioni edilizie e la costruzione ex novo di ambienti. I criteri e le modalità per l’assegnazione dei contributi regionali sono stati da ultimo stabiliti con la Delibera di Giunta regionale n. 25−10730 del febbraio 2009.
Il contributo, viene erogato ai comuni in base alla graduatoria predisposta dalla Regione.
Purtroppo però, solo per i primi 3 anni il fondo è stato finanziato dallo Stato, dal 2005 se ne è fatta carico direttamente la Regione.
Ad oggi però, mi risulta che nel 2012, 2013 e 2014 non è stata attivata la procedura per la formulazione della graduatoria regionale in applicazione della Legge n. 13/89.
Per questo motivo ho presentato un Question Time che è stato discusso nel Consiglio Regionale di oggi.
L’Assessore Ferrari ha dimostrato grande sensibilità all’argomento, ha comunicato in aula che dopo diversi anni di vuoto, nel bilancio 2015 verranno stanziati 450 mila euro per poter ripartire con la lotta al l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Siamo consapevoli che questa cifra non andrà a sanare completamente la situazione deficitaria, bisogna però dare atto che, finalmente, il governo regionale ha ricominciato ad occuparsi dei più deboli.
Tanto va ancora fatto, le premesse però sono positive!